Carmine Iodice (Napoli, 01/01/1962) si approccia al mondo del Presepe secondo una modalità di scoperta che è tipicamente partenopea: “sin da piccolo ho vissuto il presepe come una devozione e come un gioco”; ed a ben pensarci è una carica emotiva “aumentata” quella che investe tanti ragazzini napoletani quando si trovano in presenza di un presepe, ancor più se si tratta di quello “di famiglia”: alla sacralità della rappresentazione della nascita del Cristo va unendosi la curiosità e il divertimento che quello spaccato di “piccolo antico mondo napoletano”, insieme ai diversi personaggi che lo abitano, è in grado di trasmettere agli occhi e ai cuori dei bambini. E non solo a loro. E sarà proprio in seno alla famiglia che maturerà e si rafforzerà l’interesse di Carmine per il presepe: “ho iniziato quest’attività per grande passione personale e per tradizione familiare, è stato mio padre Antonio a tramandarmi tutte le conoscenze che aveva maturato lui sulla cultura e le tecniche dell’arte presepiale napoletana del ‘700 e dell’ ‘800”. Sulla base di quell’ “imprinting” Carmine muove così i suoi primi passi nel mondo delle produzioni artistico-artigianali presepiali ed infatti, seppur sotto la guida attenta di papà Antonio, ottiene i primi riconoscimenti pubblici per i suoi lavori nel 1977, all’età di soli 15 anni. All’inizio degli anni Novanta è già socio della sede napoletana dell’Associazione Italiana Amici del Presepio e le sue produzioni iniziano così a viaggiare per mostre, città e paesi differenti: prima Napoli, poi il resto d’Italia e quindi una lunga sequenza di città estere come Amburgo, Lipsia e Traunstein (Germania), Arles, Lione, Bordeaux e Marsiglia (Francia), Budapest (Ungheria), Cracovia (Polonia), Barcellona (Spagna), fino a solcare l’oceano per farsi ammirare a New York e Santo Domingo. Oggi Carmine Iodice realizza scenografie presepiali e accessori, oltre a modellare i pastori (di grandezze variabili dagli 8 ai 60 centimetri), seguendo le regole costruttive e lo stile proprio del Presepe Artistico Napoletano del ‘700 e dell’ ‘800; e lavora in sinergia con la sorella Susi che cura la “vestizione” dei pastori da lui realizzati, rafforzando e mantenendo così viva e attuale la loro lunga tradizione presepiale familiare. Una “storia di famiglia” che Carmine Iodice, di comune intento con la sorella, ha voluto omaggiare e ricordare attraverso la realizzazione del presepe permanente (di 2,10 x 1,25 metri, di cui ha curato la realizzazione della scenografia e la modellatura dei pastori) donato ed ospitato presso la Chiesa SS. Cosma e Damiano a Secondigliano. Un presepe in memoria di papà Antonio. Un modo per ricordarlo e dirgli “grazie” per l’amore, la passione e l’arte che ha loro trasmesso. Nel 2013 e nel 2015 ha partecipato alla realizzazione di presepi monumentali dell’AIAP sede di Napoli. Nel 2020 ha realizzato, insieme alla sorella Susi, un presepe in scarabattola, donato alla Chiesa dell’Addolorata (Missionari dei Sacri Cuori di Gesù e di Maria) di Secondigliano (NA).
Attualmente è membro del consiglio direttivo dell’associazione sede di Napoli.